Momo Long Weekend Dolomiti Friulane e               Cadore  - Rif. Padova - Rif.Giaf -          -Rif. Pordenone 25/26/27-08-2023

Per questa tre giorni di fine agosto ci troveremo a percorrere dei sentieri magici, che fanno parte dell’anello delle Dolomiti Friulane. Siamo in piena zona Unesco World Heritage (il 5% circa delle Dolomiti tutelate dall’Unesco, si trova in Friuli: sono proprio queste le zone che andremo ad esplorare!!!). Andremo a conoscere i Monfalconi e gli spalti di Toro.

 

 

 

Faremo un anello con partenza (il primo giorno) e arrivo (il terzo giorno) al Rifugio Padova, Domegge di Cadore.

 Il nostro peregrinare ci condurrà in Friuli, facendo tappa per i pernottamenti al Rifugio Giaf (venerdì) e al Rifugio Pordenone (sabato). 

Nel complesso l’uscita è classificata EE (escursionisti esperti - impegnativa), non adatta a chi si approccia per la prima volta alla montagna e non ha molto allenamento.

 

Rifugio Giaf: https://rifugiogiaf.org/

Rifugio Pordenone: https://www.rifugiopordenone.it/

 

IL PERCORSO

Primo Giorno   Gallery Photo 1 giorno

Il primo giorno arriviamo in auto, dal Cadore, al Rifugio Padova (1300 mt.), per stretta rotabile asfaltata, posta al suo servizio.Da lì partiamo per un sentiero già abbastanza impegnativo (EE) che, attraversando tre fantastiche forcelle, la forcella Monfalcon di Forni  (2292 mt.),  la contigua Forcella De Las Busas  (2256 mt.) e la successiva Forcella Del Cason (2195 mt.)  

. Tra le forcelle sorge in assoluta solitudine, in un magico anfiteatro roccioso, il bivacco Marchi-Granzotto. 

Superata la Forcella del Cason con alcuni tratti un po' ostici, il sentiero ci porterà al Rifugio Giaf (1400 mt.), dove pernotteremo, dopo aver percorso aerei passaggi con panorami spettacolari (1200 mt di dislivello positivo e 1000 di dislivello negativo).

Secondo Giorno     clikka qui per la Gallery Fotografica del secondo giorno!

Il secondo giorno ci porterà attraverso valli di bucolica, ma severa,  bellezza, Dal rifugio Giaf si segue il sentiero (gradinato in legno) CAI 361 per forcella Urtisiel 

e casera Valbinon (cartelli) che si dirige verso sud est e attraversa, senza risalirlo, il vasto ghiaione che scende dalla Forcella dei Pecoli. In questo tratto tra i macereti e piccole zone erbose è possibile osservare la ricca flora tra cui il rododendro irsuto.

Si devia verso est contornando lo sperone roccioso di cima Urtisiel a ovest, passando tra questo ed il costone roccioso che limita il ghiaione a est. Il sentiero passa, a ridosso delle pareti rocciose, nelle cui fratture si può vedere la fioritura dell’arenaria di Huter, uno dei più interessanti endemismi delle Prealpi.
Si entra così in una stretta gola ghiaiosa e, risalendola tutta col sentiero che si inerpica a tornanti, si raggiunge la Forcella Urtisiel (quota 1990 m) da dove la vista spazia sulla Val Menon.

Dalla Forcella si scende per ghiaie per un primo tratto verso sud; il sentiero (Truoi dai Sclops) piega poi decisamente verso est (prima di un brusco aumento di pendenza) e con lunga attraversata a mezzacosta in falsopiano raggiunge il Ricovero Casera Valmenone (Valbinon) (quota 1778 m).
È in questa zona che più diffuse sono le fioriture di vari tipi di genziana – in friulano sclops – deriva la denominazione del percorso.
Dalla Casera Valmenon – gestita nel periodo estivo con possibilità di rifornimento d’acqua – a quota 1778 metri, scendiamo verso la Caseruta dei Pecoli, e da lì, sempre in discesa lungo la Val Binon o Val Melon,  arriviamo a scendere fino a 1177 mt. , da li, in breve,  si risale al rifugio Pordenone (1249 mt.)

Il cammino del secondo giorno di circa 11 km, circa 600 mt. di dislivello positivo, e 800 mt. di dislivello negativo si percorre in circa 6 ore. Cena e Pernottamento al rifugio Pordenone, dove ci dobbiamo preparare per il percorso “clou” della nostra “tregiorni” sulle Dolomiti Friulane.

Terzo Giorno    Clikka qui per la galleria fotografica del terzo giorno: Campanile di Val Montanaia

Dal rifugio Pordenone prima parte del sentiero CAI 353 conduce sotto il fitto bosco che si trova rispettivamente a destra e a sinistra del ghiaione. A circa 1300 metri di quota, il bosco si interrompe improvvisamente lasciando intravedere le imponenti cime che sovrastano la Val Montanaia. A questo punto, da quale lato continuare l’escursione, dipende dalle condizioni del ghiaione. Noi siamo saliti a volte dal lato destro e altre da quello sinistro: entrambe le vie sono segnalate ma la cosa migliore è valutare al momento.  Dal bosco in poi, il sentiero scompare e praticamente per quasi tutto il trekking si procede su ghiaione più o meno instabile con pendenze severe dall’inizio alla fine. Specialmente durante questa parte iniziale vi sembrerà di fare due passi avanti e uno indietro ma tenete duro perchè il panorama da cui si gode in cima è letteralmente mozzafiato. Si consiglia di affrontare questa parte della salita molto presto (specialmente durante il periodo estivo) perchè i punti d’ombra sono quasi inesistenti. Non dimenticare di bere molto, utilizzare una crema solare (almeno con fattore protettivo di 50) e indossare occhiali da sole perchè le rocce che costituiscono il ghiaione sono molto chiare e riflettono la luce. Non guasta anche un cappello.    Il Campanile non si vede se non dopo la seconda metà del percorso, in seguito ad una secca svolta a sinistra. Da qui in poi, comincia un tratto un pochino più tecnico in cui sarebbe meglio mettere via i bastoncini da trekking per arrampicarsi sulle dure rocce lungo le quali si inerpica il tracciato. Non ci sono grosse difficoltà ma fate sempre attenzione agli appigli e alle possibili rocce bagnate dal torrente che discende verso valle. Superato questo tratto, quasi come un miraggio, ricompaiono dei prati. Il sentiero, ora più visibile e decisamente più comodo, sale attraverso dei comodi tornanti in cui le pendenze sono più morbide. L’ultimissima parte del trekking è ancora su ghiaione ma siamo ormai sotto il Campanile che con i suoi 300 metri di prominenza si erge maestoso alla nostra sinistra. Gli ultimi passi conducono proprio al suo cospetto.  Dalla Val Montanaia, riprendiamo il nostro anello salendo con notevole pendenza verso nord, lungo segnavia 353, lasciandoci a destra la Croda Cimoliana e l’omonima forcella, in direzione della Forcella Montanaia, già visibile dal bivacco, dove al suo raggiungimento la incantevole Val Montanaia merita assolutamente un ultimo sguardo. 

Da questa ultima forcella, inoltre, cominciamo una discesa parecchio impegnativa, lungo un sentiero nuovamente ben ripido e ghiaioso: proprio per quest’ultimi motivi buona cosa è tenere le dovute distanze tra di noi e tra gli altri escursionisti che incontriamo, onde evitare di colpirli con i tanti massi presenti in questo tratto di percorso. Superato, perciò, l’ostico ghiaione, arriviamo alla Val D’Arade, caratterizzato da un fondo più agevole e favorevole per le nostre gambe. Ci troviamo, praticamente, nella parte finale dell’escursione, e da lì in circaa ¾ d’ora arriveremo al Rif. Padova (dopo aver percorso 1200 metri di dislivello sia positivo che negativo e impegnativi ghiaioni e passaggi).

 

 

 

 

LIMITE DI 20 PARTECIPANTI

 

Costi uscita:

Copertura assicurativa: 8 euro

Trattamento mezza pensione in Rifugio: 130 euro (totale dei 2 rifugi)

Pranzo al sacco venerdì, sabato e domenica (chiederemo ai rifugi di preparare il sacchettino pranzo)

Costo trasporto da dividere con altri partecipanti (benzina/autostrada) indicativamente 15/20 euro in auto da 4.

 

Attenzione: al momento dell’iscrizione all’uscita è richiesto il versamento di una caparra di 50 euro, comprensiva della quota assicurativa individuale (8 euro). Al costo della caparra è da aggiungere la quota di tesseramento 2023/2024 (6 euro) se questa è la tua prima uscita a cui partecipi dopo il 1° maggio 2023.

In caso di mancata partecipazione la caparra non verrà restituita, fatto salvo il caso in cui prima della chiusura delle iscrizioni e/o prima della partenza si trovi un sostituto.

La mancata presentazione al giorno della partenza determina in ogni caso la perdita della caparra e della quota assicurativa.

 

Iscrizioni entro e non oltre domenica 20 agosto 2023

Modulo di iscrizionehttps://forms.gle/V9sFWytMpSifoxqW7

Ricordati di compilare tutti i dati richiesti nel modulo (leggi fino in fondo).

Le istruzioni per il pagamento sono scritte nel modulo.

Le iscrizioni verranno chiuse in anticipo rispetto alla data sopra indicata al raggiungimento dei 20 partecipanti.

Gli iscritti eccedenti al 20° saranno inseriti in una lista di attesa ed effettueranno il versamento della caparra solo nel caso di ripescaggio a seguito di rinuncia di un partecipante effettivo.